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Dizion. 3° Ed. .
TARDI.
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pag.1667
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TARDI.
Definiz: | Avv. Fuor di tempo, travalicata l'ora, dopo 'l tempo convenevole, e opportuno, fuor d'otta. Lat.
serò. |
Esempio: | Boc. Nov. 15. 21. Perchè egli gia sospettando, e tardi dello 'nganno cominciandosi
ad accorgere. |
Esempio: | Petr. Cap. 3. Tardi pentito di sua feritate. |
Esempio: | E Petr. Son. 233. Qui ricercargli è intempestivo, e tardi.
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Esempio: | Dan. Inf. 1. Nacqui sub Iulio, ancorchè fosse
tardi. (cioè all'ultimo dell'età di Giulio) |
Esempio: | Passav. 115. Rispondendo egli, che conosceva bene d'avere errato, ma che troppo era
tardi a tornare a penitenza: disse il cherico, che la vera penitenza non era mai tardi. |
Definiz: | §. In vece di Con indugio, con tardezza. Lat. tardè. |
Esempio: | Caval. Fr. Ling. Quando Iddio tardi esaudisce, careggia li suoi doni, non gli
niega. |
Esempio: | Dan. Conv. Amore non è altro, che unimento spirituale dell'anima, e della cosa
amata, nel quale unimento di propria sua natura, l'anima corre tosto, o tardi, secondo che è libera, o impedita
[cioè come con fretta, o cammina con indugio. Lat. lento gradu]
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Definiz: | §. In vece di Nome, cioè Ora tarda: Inverso la sera. Lat. hora vespertina.
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Esempio: | Boc. Nov. 12. 6. Essendo già tardi, di là da Castel Guiglielmo, al valicar d'un
fiume, ec. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 86. 4. Tolti una sera al tardi due ronzini a
vettura. |
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